15/3/2023 14:00
“O capitano mio capitano”: era il 1989 quando Ethan Hawke nei panni del giovane Todd saliva per primo su un banco per testimoniare la sua fedeltà al professor Keating, una scelta difficile fatta per uscire dal branco e cercare la propria strada.
Più di 30 anni dopo Hawke, attore affermatissimo, continua cercare la sua strada per la felicità, e ce lo racconta nel suo ultimo romanzo “Un raggio di buio” (A bright ray of darkness) appena uscito per le edizioni SUR. Un libro “spiritoso, saggio e sincero” (Washington Post) sull’arte, l’amore e la fama. E soprattutto sul come sul come la celebrità non sia sinonimo di felicità.
Un romanzo autobiografico e corale “che racconta con intelligenza e grande verve narrativa la tensione fra vita privata e immagine pubblica, e che alla possibile disumanità della fama e del successo contrappone la potenza della creazione artistica”.
