8/5/2023 19:49
Annie Cohen nasce in Lettonia nel 1870. A 5 anni emigra con i genitori a Boston. Nel 1888 sposa Max Kopchovsky, un venditore ambulante. Nei successivi 4 anni la coppia ha 3 figli. Annie ha 23 anni quando decide di tentare un’impresa che la terrà lontana da Boston e dalla famiglia per 15 mesi: fare il giro del mondo in bicicletta.
Tutto nasce dalla scommessa fra due ricchi bostoniani sul fatto che una donna riesca a completare il giro del mondo su una bici, come fece 10 anni prima Thomas Stevens. L’avventura è ritenuta proibitiva per una ragazza, e se inforchiamo gli occhiali di fine ottocento, ci rendiamo conto del perché. Le strade non sono certo come quelle odierne, ma attraversano fiumi e deserti, praterie incolte e sentieri polverosi, contorti e faticosissimi da percorrere. Le donne in bici sono più uniche che rare: l’abbigliamento è già un ostacolo, poi il ciclismo è sconsigliato come attività dannosa per la salute e gravosa per la corporatura fragile. Addirittura ci sono associazioni che lo proibiscono denunciando l’eccitazione sessuale che deriverebbe dalla posizione sul sellino combinata col movimento della pedalata.
Con queste premesse, Annie accetta la sfida: dovrà essere di ritorno entro 15 mesi. Un imprenditore locale sponsorizza con 100 dollari il viaggio in cambio del marchio Londonderry Spring Water sulla bici. Da quel giorno Annie Cohen Kopchovsky sarà ricordata come Annie Londonderry. Il 25 giugno del 1894 parte da Boston. A salutarla c’è mezza città. Mancano il marito e il fratello.
Annie parte con un solo cambio di vestiti e un revolver dal manico di madreperla, in sella a una pesantissima Columbia, adatta ai suoi abiti. A Chicago la cambierà con una Sterling, più leggera e col telaio da uomo, che le richiede un cambio di abbigliamento: di lì in poi indosserà dei calzoncini, una cosa mai vista, una rivoluzione.
Pedala pedala ecco Parigi, Istanbul, Bombay, la Cina, il Giappone, quindi San Francisco e un durissimo coast-to-coast. Certo, non va sempre in bici, sale anche su treni e navi. Ma diventa un mito, nelle città che attraversa i ciclisti le corrono al fianco, la gente applaude e lancia fiori, riceve 400 proposte di matrimonio.
Per pagarsi le spese vende le sue foto autografate e si improvvisa reporter. Sulla strada incontra banditi, cade più volte, rischia di andare sotto un treno, prende la polmonite, investe un gruppo di maiali e si rompe un polso, finisce all’ospedale dopo lo scontro con un cavallo imbizzarrito. Ma non molla: arriva a Boston prima che siano scaduti i 15 mesi. Il contachilometri della sua Sterling segna 15.455 km. In tutto afferma di averne percorsi 41.841. Riscuote il premio, di cui non si conosce l’ammontare, e si trasferisce a New York con la famiglia. Qui pubblica i reportage per il New York World firmandosi “La nuova donna”. Morirà dimenticata da tutti nel 1947.
(LucianoDonzella)
(La storia è tratta dal libro “Storie straordinarie”, Florence art edizioni 2021). https://florenceartedizioni.com/evidenza/376-storie-straordinarie.html